Il 15 marzo scorso a Roma, s’è riunito per la prima volta il neo Comitato per la Promozione Candidatura dell’Italia all’Esposizione Universale chiamata EXPO Roma 2030. Per Radici del Mondo era presente la nostra rappresentante Dr.sa Alejandra Paez gruppo Xperts Designer
A differenza di quelle realizzate in precedenza come quella di EXPO Milano 2015 cui di quelle aree accuratamente addobbate creando anche infrastrutture non c’è rimasto più nulla.
Ora si intende dirigersi un po’, nel solco di quello che accadde a Parigi nell’Expò del 1889 che l’unico elemento artistico che rimase in piedi fu la Torre di Emil – Gustave Eiffel . A Roma, si sta pensando di riqualificare un’immensa area periferica capitolina lasciandoci poi in via definitiva gli elementi principali, che non sarà tanto un progetto architettonico a far leva, quanto il contenuto.
Il contenuto sarebbe l’emigrazione. L’Italia, negli ultimi trent’anni ha vissuto una grande emigrazione non solo oltre l’Italia ma anche verso la stessa. Flussi importanti provenienti dai vari continenti si diressero verso L’Italia appunto e, verso il resto d’Europa.
Flussi importanti si verificarono anche dall’est europeo verso i Paesi maggiormente sviluppati, come da Romania e Albania, nonché da Marocco, Egitto. In Liguria la Comunità più presente fu ed è quello latino americana, dove Genova registra cittadini provenienti dalla Repubblica dell’Ecuador e Dominicana in quella Spezzina, nonché indiana e pakistana in quel di Bergamo, di Reggio Emilia e Modena.
Un Expò quella che l’Italia vuol presentare al mondo che non sia costituita, da far rimanere esterrefatti, da giochi di luce, suoni, costruzioni ma far testimoniare a tutti quei migranti, che nei decenni, giorno dopo giorno hanno innegabilmente contribuito a migliorare, arricchire il nostro Paese. Coloro che arrivarono gettarono le prime basi, integrandosi, lavorando molte volte in condizioni difficili per non parlare di sfruttamento, col tempo i loro figli, ed i figli dei loro figli ormai sono colore indelebile del tessuto sociale Italia. Come a Genova in molte parti del territorio si riuniti e costituiti in Associazioni o Comitati, per rispolverare le loro origini e al tempo stesso farle conoscere nella comunità ospitante, creando importanti e magnifiche manifestazioni culturali e sociali, di aggregazione od istruzione, sempre con l’obiettivo di avvalorare la persona tanto quella natìa che emigrante.
La “chiamata” delle Associazioni da parte delle istituzioni italiane a Roma, è dettata nel voler dar voce e spazio effettivo a tutte le comunità straniere in Italia riunite in realtà associative, scrivere con loro, un progetto che deve essere parte integrante della candidatura dell’Italia all’Expò 2030.
Creare luoghi all’interno di questa immensa Città espositiva dove si trovi la “casa” del migrante, ciascuna con la propria lingua, cultura e tradizione, un luogo permanente, quindi che rimarrà anche a dopo l’Expò. Sarà una nuova attrazione turistica, sociale, sostenibile; dove entrare in questo luogo ti fa “assaggiare” la vita di quella determinata nazione, con tutte le ricchezze, peculiarità e specialità. Questo progetto se ben pensato , e soprattutto incrociando le dita l’Italia verrà scelta, ruota con sé una moltitudine di realtà, da quelle sociali: dalle associazioni, alle Istituzioni di rappresentanza presenti in Italia di queste nazioni cui sarà indispensabile la loro fattiva collaborazione.
A Roma erano presenti sia in presenza che da remoto, molti tra Comitati e Associazioni, principalmente della Repubblica Dominicana, Perù, Ecuador, Bolivia, nonché l’Italia. A Roma, non sorgerà una “Torre Eiffel”, ma qualcosa di più! Dalla creazione, al mantenimento si creeranno nuove opportunità di lavoro, riqualificare aree degradate e rigenerarle col lavoro e cultura e rispetto, un evento che auspichiamo abbia un inizio e che duri come il destino di questa Città; Roma città Eterna, di valori e di passioni!
Buongiorno,
Sono Irma Romero dell’associazione TEFA Colombia Modena, volevo ringraziarvi per la scelta coraggiosa di mettere in gioco il mondo colorato delle comunità migranti , così pieno di ottimismo e di risorse.
A tale proposito vorrei condividere con voi il lavoro che stiamo svolgendo a Modena ed è la carta viva di Modena città interculturale, il documento è il resultato del lavoro svolto con tutte le comunità migranti presenti nel territorio ed è uno strumento di riferimento per i principi della «Modena città europea interculturale»
La quale ambisce ad essere una guida nello sviluppo di politiche e servizi orientati all’intercultura, sia pubblici che privati, e uno strumento di assessment e miglioramento continuo degli stessi.”
Sarei grata se in futuro potessimo partecipare all’incontri.
Grazie mille.
Irma Romero
3468650638
irmaromero@tiscali.it
Gentile Irma Romero con molto piacere la redazione la contatterà. Un caro saluto. Danilo Lisei Cassinelli